Oggi vi parlerò di una pratica che vi cambierà la vita, se la farete tutti i giorni, e ve lo garantisco perché ha cambiato la mia.
Bagni di Kuhne detti anche bagni derivativi
Il bagno derivativo è una tecnica naturopatica di purificazione e di pulizia interna scoperta dall’abate Kuhne alla fine del 1800. Fu una tecnica che ebbe molto successo, a quei tempi Regine e Re, Primi Ministri e Notabili trascorrevano lunghi periodi in luoghi dove riequilibravano il corpo e lo spirito con tecniche naturali.
E’ stata una francese F. Guillame , scrittrice e ricercatrice, a diffondere questo metodo chiamandolo “bagni derivativi” , scrivendo addirittura tre libri su questa pratica. Lei e la sua numerosa famiglia hanno vissuto in barca per qualche decennio ed uno degli strumenti di prevenzione che usava erano i bagni derivativi.Con grande successo!!
E’ un metodo empirico, anche perché i benefici di coloro che fanno i bagni derivativi sono vari e diversi. Ognuno di noi è diverso, per cui il cambiamento che otterremo sarà diverso per ognuno di noi.
Certo è che il bagno derivativo mobilita le scorie recuperate dalle fasce muscolari in modo tale che potranno essere eliminate attraverso l’intestino.
Riattiva la circolazione sanguigna, linfatica, riattiva l’ipofisi.
Il bagno derivativo può essere utile a scopo di prevenzione e rigenerazione.
La Pratica.
Il bagno derivativo consiste nel rinfrescare la parte bassa dell’inguine, bilateralmente, con acqua fresca (dalla zona dei testicoli all’ano negli uomini, dalle grandi labbra all’ano nelle donne). Bagnate una spugna naturale o un guanto da bagno o un piccolo asciugamano in acqua fredda ed eseguite una frizione delicata lungo la piega dell’inguine, a partire da un lato del pube, scendendo fino a livello dell’ano e ripetendo la stessa operazione dall’altra parte.
Se fate la pratica d’inverno, tutto il resto del corpo deve essere coperto e ben caldo. Se vi sentite più a vostro agio, potete indossare maglie di lana e calze che tengano caldi i piedi. Continuate a rinfrescare gli inguini, alternativamente da una parte e dall’altra, per almeno dieci minuti. La zona interessata dalla frizione (che deve essere assolutamente leggera) è la piega dell’inguine non i genitali, come veniva indicato in passato da Louis Kuhne.
E’ importante non avere brividi di freddo, né durante né dopo.
Dopo il bagno derivativo.
Meglio evitare la doccia o il bagno freddi. Potete fare un bagno o una doccia caldi, o tornate a letto per una mezz’ora con borsa dell’acqua calda o comunque è importante non sottoporvi mai ad un brusco calo di temperatura. Se il problema è la mancanza di bidet, ci sono in vendita su internet dei bidet portatili che costano una decina d’euro, sono pratici leggeri e riusabili.
Un modo per trascorrere il tempo mentre vi sciaquettate, è leggere, telefonare, o meglio meditare.
Distanziate il bagno derivativo dai pasti.
un’ora e mezza da un pasto leggero, almeno due da un pasto pesante, perché la digestione richiede calore e libero afflusso di sangue al sistema digerente.
La durata minima di un trattamento è di dieci minuti fino ad un massimo di 30.
Iniziate a fare i bagni derivativi tutti i giorni, per almeno tre mesi, per dieci minuti.
Vi accorgerete subito dei cambiamenti fisici ed anche di quelli mentali.
L’energia è maggiore ed anche di migliore qualità, il cervello è più vivace, la memoria più attiva e siete più propositivi.
E’ molto utile per i problemi di prolasso al pavimento pelvico,per cistiti, per infiammazioni all’apparato genitale.
E poi scoprirete voi come sta cambiando il vostro corpo.
Iniziate con i dieci minuti, poi giorno dopo giorno il vostro corpo vi dirà quanto tempo è giusto per voi.
Potrete arrivare a fare un bagno di 20 ed anche 30 minuti, e ne sentirete il beneficio e l’importanza.
Poi, se non ne sentite più particolarmente l’esigenza, potete alternare i giorni, potrete farlo anche solo 3 volte alla settimana, ma ve lo assicuro, la sensazione è talmente gradevole che continuerete a farlo e non potrete farne a meno..una dipendenza sana ed utile.
Buone squattettate a tutt*!!!!
Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia