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Regina felice: che ci fa con la plastica?

plastica In questi giorni ho fatto un’analisi di quanto la plastica invada nel vivere quotidiano anche la nostra vita sessuale.Appena ho pensato !!! PLASTICA!!!, alla mente mi sono arrivate immagini di scatole, di contenitori, di giocattoli, di buste, piatti, bicchieri e quant’altro.

Mi sono chiesta, quindi, se ci sono plastiche con cui la nostra Regina viene a contatto con frequenza. Certo che ci sono!

1)   Assorbenti. Assorbenti interni ed esterni. Per le mestruazioni. Sulla busta che li contiene non sono specificati i componenti, perché i prodotti per l’igiene intima femminile sono “dispositivi sanitari” ed i produttori di assorbenti non sono obbligati a divulgare gli ingredienti utilizzati. Andrea Donsky, un’americana che si occupa di consumo etico, ha messo in rete un video https://youtu.be/4vwQpe3CCH4★nel quale possiamo vedere la differenza che esiste tra un pannolino biologico ed uno da scaffale di supermercato. In sostanza, secondo la sua ricerca, ogni assorbente contiene l’equivalente di 4 sacchetti di plastica! Non voglio angosciarvi elencandovi i danni che i prodotti di sintesi possono causare in un luogo così delicato, posso solo sottolineare che la plastica non permette l’ossigenazione. Un’altra considerazione è che il colore bianco dei tamponi e degli assorbenti è il risultato di uno sbiancamento ottenuto con la candeggina. Normalmente è utilizzato il cloro, che può creare diossina tossica. Potete immaginare quindi quanto è facilitata la proliferazione di virus e batteri in un luogo che è praticamente una serra (chiusa per di più).

2)   Mutande. Anche le mutande che indossiamo sono fatte di plastica, ovverossia materiale sintetico. Certo, il tassello a contatto con la vulva è di cotone, ma anche questo è o tinto o sbiancato chimicamente. Generalmente, la produzione di indumenti richiede l’uso di più di 700 sostanze chimiche: a volte il piombo, il nichel, la formaldeide, il nonilfenolo, solo per citarne alcuni. Avete mai pensato che l’apertura del canale vaginale ha bisogno d’aria? Immaginate, sarebbe come vivere con il viso coperto per 24 ore al giorno da una maschera di plastica che vi chiude la bocca!!!Così trattiamo la nostra Regina. Le mutande sono una invenzione relativamente recente, le donne fino agli inizi dell’800 non indossavano mutante, usavano i camicioni. Molte di voi ricorderanno qualche zia o qualche nonna di campagna che non indossava le mutande…non per essere sexy ma per igiene!!

E ultima considerazione, non per questo la meno importante: quando abbiamo rapporti sessuali, cosa indossiamo?

Nulla, chiaramente! L’unica cosa che – mi raccomando – deve essere indossata è il preservativo!! Anche il preservativo è plastica: poliuretano, sensoprene, resina sintetica, nitrile, insomma barriere composte da componenti chimici che ci proteggano dalla malattie e da gravidanze indesiderate. Ed è anche uno dei pochi casi in cui le parti intime sono a contatto con il materiale plastico progettato con sincero intento di protezione.

Ne parlo qui:http://bit.ly/1PsBEcI

Insomma la plastica è sempre più dominante. Quindi, che possiamo fare? Ci sono delle possibili alternative?Vi darò qualche strumento la prossima volta.

Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia

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Sono naturopata, counselor, insegnante yoga. Vivo a Roma e mi occupo di benessere sessuale e di autonomia. Il mio lavoro è quello di aiutare donne che desiderano risolvere problematiche legate alla sessualità. Le tecniche che uso sono legate al respiro,al rilassamento, alla visualizzazione. Gli incontri sono sia individuali che laboratori di gruppo.

http://www.alidamazzaro.it

1 Comment

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    Rispondo a Davide Palmarini e Francesco Bevilacqua che hanno commentato su FB ma io non sono riuscita a rispondere sul social. per cui rispondo qui.
    “Grazie per l’ attenta osservazione.
    In effetti quando ho trovato l’articolo, anche me sembrava esagerato il numero dei componenti, poi ho valutato che non fa la differenza il numero; che sia 500 o 700, sono comunque una cifra enorme. Il numero “esagerato” fa sì che le persone inizino a porsi il problema di ciò che mettono a contatto con la propria pelle.
    In effetti, osservo che ti sei fermato sul numero dei componenti chimici, non sul fatto che ancora adesso sulle confezioni degli assorbenti non ci sia la descrizione dei componenti. Lì non ci sono numeri perché c’è una totale assenza di informazioni su come sono fatti!!
    Anzi, vista la tua notevole competenza, potresti fare una ricerca per scoprire se in effetti ci sono diossina, varechina, auto coagulanti come si vocifera. Che ne dici?
    E’ importante riflettere sulla quantità delle sostanze chimiche (pericolose) con cui il nostro corpo è a contatto.
    Questo è la fonte autorevole a cui mi sono riferita.
    http://www.altroconsumo.it/salute/pelle-sole/news/troppa-chimica-nella-biancheria

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