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IL PROGETTO

Non fare l’asino

Non fare l'asino Marclito! Fatto copy zakaù

“La più grande offesa che si possa fare ad un asino è quella di chiamarlo uomo.”

 

Il Progetto:

Per metà marzo intraprenderò un viaggio a piedi da Palermo a Torino in compagnia di un asino il tutto girando un film.

L’idea è nata un po’ di mesi fa e da allora è mutata e si è trasformata più e più volte, finché non si è stabilizzata nell’attuale, un po’ forse anche per necessità vista la vicinanza della data di partenza. Il progetto è quello di partire dalla Sicilia e risalire l’Italia, passando per luoghi, villaggi e comunità fino ad arrivare a Torino. Il viaggio è a piedi accompagnato da un asino, due aspetti che condizioneranno già abbastanza l’itinerario: a piedi, quindi cercherò di camminare il meno possibile lungo le strade, ma, anche grazie all’aiuto di “Ammappalitalia, creerò un itinerario attraverso sentieri vecchi e nuovi, strade e vie storiche ancora battute o scomparse; in più le tappe verranno determinate molto dalla presenza dell’asino, quindi saranno in campagna: in fattorie o aziende agricole. Per evitare problemi cercherò di passare il meno possibile per le città, l’Italia che mostrerò quindi sarà principalmente rurale. Sul blog del viaggio metterò la mappa dettagliata delle tappe prestabilite dove mi fermerò, l’unica cosa veramente premeditata del viaggio, e non garantisco che l’itinerario non vari lungo la strada.

Il Titolo:

“Non fare l’asino” è un invito a non comportarsi in maniera sottomessa e rassegnata, come se si avessero i paraocchi. L’asino nel credo comune viene associato alla testardaggine, caparbietà e stupidità, aggettivi che non gli si addicono affatto. Egli sceglie. Sceglie di non muoversi, a costo di essere bastonato e considerato stupido per questo. Basti pensare alla famosa poesia di Victor Hugo “Il rospo”. L’asino potrebbe correre, ma sceglie di camminare. Mi è sembrato il giusto punto di vista, lento e semplificato. Solo apparentemente distaccato l’asino guarda con lentezza alle cose, incapace di formulare, o concepire, pensieri subdoli. Egli è mosso da un forte senso istintivo, come tutti gli animali, al quale però è accostata grande sensibilità. L’istinto per non essere sopraffatti dalla natura, adattandosi, ma la sensibilità per inserirvisi senza il desiderio di dominarla. Messo in condizione dall’uomo di non subire la crudeltà della Natura e provare a sfruttarla anche un po’ a proprio vantaggio. Un asino ed un uomo, due compagni di viaggio che si completano come Sancho Panza e Don Chisciotte, sprovvisti di cavalcature; e, come questi, testimoni di un paese. “Non fare l’asino” sarà un’avventura vissuta e guardata con lentezza dal punto di vista dell’animale fratello dell’uomo, dal quale è sempre stato bastonato: il somaro che ci insegna.

 

Il Film:

Non è facile descrivere un film che non ha una sceneggiatura, un soggetto o una scaletta. Un film che non esisterà finché non verrà realizzato. Un film che forse nessun produttore produrrebbe. Ma qualche cosa ve la posso dire. Partiamo con il notare che io chiamo film quello che forse sarebbe considerato documentario, per il fatto che racconta una storia vera in tempo reale rompendo, probabilmente, molto spesso l’illusione di realtà. Tuttavia, dal momento che la si racconta la storia diventa di finzione: l’illusione di realtà cerca di farci credere che una storia finta sia vera, io penso che sullo schermo anche una storia vera diventi “finta”. Questo per dire che, in alcuni momenti, potrebbe capitare che non sia la storia a svilupparsi attraverso il mio racconto, come nel documentario, ma sia io a raccontarvela. Senza perdersi in considerazioni sulla concezione di cinema, semplifico dicendovi che non so bene cosa sto andando a fare, di che genere si tratterà, quindi chiamiamolo docu-fiction. L’aspetto più importante è come ho intenzione di realizzarlo, non lo stile, il genere o l’estetica, bensì la poetica. Il film verrà interamente girato da me o da chi si unirà al mio cammino (no troupe), sarà una produzione completamente a piedi, il trasporto dell’attrezzatura sarà effettuato con un carretto o un basto portato dall’asino. Non ci sarà una sceneggiatura, a parte gli appunti di viaggio scritti giorno per giorno; la cosa che si avvicinerà di più ad un piano di lavorazione sarà il piano di marcia, nonché l’itinerario, che avrò organizzato quanto più nel dettaglio possibile, che mi porterà, indicativamente, da Palermo a Torino. Per quanto riguarda la fotografia mi farò ispirare dalle immagini in cui i miei occhi si imbatteranno, cercherò sempre di cogliere al volo tutte le occasioni per raccontare al meglio il viaggio e la mia esperienza. Il film lo scriverò strada facendo, quindi tutto ciò che vi dico potrà essere stravolto durante le riprese. Il mio obbiettivo sarà di farvi viaggiare insieme a me dandovi, un punto di vista, principalmente quello mio e dell’asino e poi di chi incontreremo. Quello che vi chiederò sarà di prendervi il tempo, come avrò fatto io durante il cammino, e di immedesimarvi.

L’autore e le motivazioni:

Mi chiamo Nicola Winkler, ho 20 anni e studio al DAMS, Università di cinema e teatro. Dopo una lunga esperienza nel teatro e la passione per il cinema, ho deciso di sperimentare anch’io in prima persona la “settima arte”. Questo è il mio primo lungometraggio, e la mia esperienza precedente è sopratutto a livello amatoriale.A livello professionale ho realizzato invece un video per il comune di Torino per un progetto sui mercati tra Torino e Betlemme, e un video sulla mostra della Mole Antonelliana “Echo en Cuba”. I motivi che mi spingono ad intraprendere quest’impresa sono diversi. A lungo mi sono interessato a tematiche ambientali e per un periodo ho guardato documentari, sono andato alla ricerca di informazioni che mi portavano però sempre più ad una visione pessimistica dell’oggi. È solo in un secondo momento che ho scoperto che, cercando un po’ meglio, delle soluzioni a questo genere di problemi erano già state ideate e alcune persone agivano, ognuno a suo modo, per dare un contributo. Se non per essere la soluzione, almeno per smettere di essere la causa. Ho visto un impegno di tanti che lottano per rimediare ai problemi ambientali seguendo uno stile di vita più sostenibile, attraverso piccole azioni quotidiane. Questi agenti del cambiamento sono molti, eppure non si sente spesso parlare di loro, o comunque meno di quanto non si parli invece dei problemi che ci affliggono. Così ho deciso che volevo provare anch’io, a modo mio, a fare come loro. La mia piccola azione quotidiana sarà camminare ogni giorno per muovermi: dalla Sicilia mi muoverò per andare a Torino, non per essere a Torino, non dipenderà da nulla, se non dal mio asino e da me, e dimostrare che si può fare, come d’altronde è sempre stato fatto. Inoltre nella mia esperienza personale gli sport all’aperto sono molto presenti, mi è sempre piaciuto arrampicare, camminare in montagna, ma ancora di più camminare per spostarmi, mi ha sempre dato un senso di controllo sulle mie azioni. Di conseguenza usare questo mezzo di spostamento per un tragitto così lungo sono sicuro che mi darà grandi soddisfazioni. Come mi è stato detto da Riccardo Carnovalini il viaggio deve depositarsi, è meglio camminare vivendo appieno ogni momento, poi, finito il peregrinare e dopo aver riflettuto, si può raccontarlo. Sono d’accordo, ma c’è chi per raccontare usa le parole e chi, come me, pensa di essere più portato per le immagini. Quindi il mio modo, ho pensato, sarà attraverso le immagini, che girerò lungo il cammino, e poi userò per raccontare solo dopo che sarò tornato e che avrò lasciato decantare le esperienze vissute. Su di me non posso dire tanto di più di quello che ho già scritto, poiché questo film racconterà la storia del mio viaggio per l’Italia e quindi anche della mia persona in quella situazione, a me completamente estranea, una persona quindi che neanche io conosco. Alla base dell’idea di partire per questo viaggio c’è anche la ricerca personale di un modo antico di vivere le esperienze attraverso lo spostamento lento, a passo d’asino, il fatto di prendersi tutto il tempo per fare una cosa, senza vincoli. Un movimento lento che concede uno sguardo diverso su ciò che si sta vivendo. In una società frenetica dove il tempo è denaro fare in sette mesi quello che si potrebbe fare in uno o due. Per assurdo tutta la preparazione è stata una corsa contro il tempo per riuscire ad organizzare ogni cosa quanto meglio per poter poi rallentare di colpo.

Zeno! Non fare l'asino

 

Alcuni collegamenti:

http://www.ammappalitalia.it/

http://www.wwoof.it/it/

http://www.italiachecambia.org/

http://www.italiachecambia.org/2017/01/viaggio-a-piedi-asino/

https://www.produzionidalbasso.com/project/non-fare-lasino/

 

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