Ancora Venaria, la mia città natale. Non potrebbe essere diverso, vi sono infatti un sacco di realtà interessanti sul territorio.
L’incontro è fissato per le 17,30 del pomeriggio in una delle piazze centrali del nostro Comune. Solitamente a quest’ora c’è un gran via vai di gente che passeggia alla ricerca di due parole ed una cioccolata calda. I bambini sono da poco usciti da scuola, le signore si apprestano a tornare a casa. Tra le varie persone in movimento ecco Nicola, che si avvicina sorridendomi. Probabilmente mi ha riconosciuto dalla macchina fotografica che tengo al collo. Come si sa nei piccoli paesi, anche se Venaria proprio piccola non lo è (40.000 abitanti circa), è molto probabile avere conoscenze in comune. Così scopriamo di avere già collaborato assieme qualche tempo fa, in occasione di uno spettacolo teatrale al Teatro della Concordia chiamato “L’Amore ai tempi della Viscosa”. Nove associazioni del territorio che insieme hanno ideato e realizzato uno spettacolo che è stato la rappresentazione delle memorie, le emozioni delle genti della città attorno alla fabbrica appunto chiamata SNIA Viscosa. Io suonavo nel Corpo Musicale “G.Verdi”, mentre lui era presente con la sua associazione “Arrivederci Luca Onlus”. Inoltre sua figlia Laura è in contatto con un mio caro amico. La bellezza di una comunità è proprio questa, incontrare persone e avere già tanti legami pregressi solo da mettere a fuoco.
Davanti ad una bevanda calda chiacchieriamo piacevolmente. Volevo sapere cosa e come era nata l’associazione da lui gestita. E’ una di quelle storie non banali, toccanti, e che danno speranza al nostro futuro. Tutto è nato infatti quando la famiglia di Nicola è stata colpita dalla più innaturale sciagura, la perdita del figlio Luca. Attorno al suo ricordo molte persone hanno dato la loro disponibilità per sviluppare insieme un progetto comune: aiutare i ragazzi di paesi in difficoltà, migliorando per quanto possibile le loro condizioni.
La scelta dei destinatari è avvenuta attraverso don Henry Bakishimira, salesiano, originario del Burundi (Africa Centrale) che ha presentato le difficoltà di funzionamento del Collège Communal di Butezi (scuola secondaria superiore) nel Burundi occidentale. In questa scuola le classi sono affollatissime e prive di arredi.
La famiglia di Luca dal dicembre 2008 ha donato alla scuola la possibilità di dotarsi di banchi con sgabelli per le quattro aule, scaffali ed altri supporti necessari oltre ad aver ripristinato la funzionalità dei servizi igienici ormai impraticabili.
Insieme agli amici che hanno compreso i bisogni e lo stato di povertà di questi ragazzi, si è pensato di fornire la scuola di libri di testo e del materiale didattico di consumo. Il gruppo, dopo questo primo tempestivo intervento a favore del Collège, ha ritenuto nel novembre 2009 di organizzarsi come ONLUS per avviare una serie di attività che, ricordando Luca, possano dare concretezza al progetto1.
Così negli anni la scuola è passata da 250 a 500 ragazzi circa, con una struttura gemella nata affianco alla preesistente. Sono state create anche una sala polivalente, un campo da basket e uno da volley a disposizione degli studenti e non.
Negli occhi di Nicola si intravedono una determinazione ed una volontà fuori dal comune.
La fatica è ricompensata dal vedere concretizzato un progetto che crea benessere a tante persone che seppur lontane geograficamente a Nicola, la sua famiglia e a tutti i sostenitori dell’associazione, sono molto più vicine di quanto si possa pensare.
Gli eventi che organizzano in Venaria sono volti a finanziare i progetti nel Burundi. Tra i tanti una delle attività più riconosciute nel territorio è senz’altro il Torneo di basket e volley organizzato in ricordo di Luca Cafagna, che giungerà alla sua ottava edizione nel 2016. Con orgoglio ammette che nel momento della necessità, il territorio ha sempre risposto bene. Così sono riusciti a organizzare grandi eventi con ottimi risultati.
Per Nicola il cambiamento è una evoluzione di quel che c’è già. L’associazione è stata in grado di portare un forte cambiamento all’interno della stessa famiglia. Vederlo concretizzarsi non è stato facile, ma ha portato gioia e serenità.
Ringrazio Nicola per avermi mostrato come anche nelle situazioni più difficili in cui la vita ci pone, possano esserci delle opportunità per creare dal nulla buone azioni verso il prossimo.
Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia