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Bevendo Qultura, alla scoperta del territorio e delle sue tradizioni

Domenica 11 dicembre, dalle 10 alle 19, presso l’inQubatore Qulturale della Corona Verde sarà possibile conoscere le realtà virtuose del territorio piemontese legate alla produzione del vino. Piccole e grandi aziende che da anni cercano di preservare le nostre terre e la bontà dei prodotti con metodi diversi: biologico, biodinamico, naturale, etc… Sarà questa un’ottima occasione per confrontarsi insieme e scoprire i possibili sviluppi futuri dei nostri vini.  

VENARIA (TO) – Erbaluce di Caluso, Nebbiolo, Barbera, Freisa, Neretto, Chatus, Syrah e Baratuciat.

Non sono i nuovi sette Re di Roma e neanche i sette vizi capitali. Solo solo alcuni dei vini che il territorio piemontese è in grado di donarci e che domenica 11 dicembre, dalle 10 alle 19, potrete conoscere e degustare all’inQubatore Qulturale della Corona Verde di Venaria Reale, in piazza Don Alberione.

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Un’intera giornata dedicata alla scoperta delle peculiarità della nostra terra per osservarne insieme caratteristiche, peculiarità, difficoltà, curiosità e diversi metodi di lavorazione che rendono unici al mondo i vini piemontesi.

Qual è la differenza tra una produzione biologica e una biodinamica? Quali sono i processi che governano la raccolta delle uve? In che modo viene rispettata la terra e la natura nei diversi processi di lavorazione? Quant’è cambiata la produzione nel corso degli anni, o dei secoli?
Queste sono solo alcune delle domande alle quali cercheremo di dare una risposta insieme alle aziende agricole che parteciperanno a “Bevendo Qultura, Narrando i vini reali e vini locali”.

Un’occasione per scoprire e valorizzare le realtà del nostro territorio. In particolare saranno presenti aziende agricole virtuose dal punto di vista della sostenibilità ambientale e che producono un vino rispettoso dei cicli della natura.

Una serie di conferenze e dimostrazioni  accompagnerà la giornata alla scoperta dei prodotti enologici piemontesi. Andiamo così a conoscere il programma della giornata e le realtà che si presenteranno a due passi dalla Reggia di Venaria Reale:

Agriforest Azienda Agricola | “Il vino autoctono della Val di Susa” ore 10,30

Da oltre cent’anni, anche se a fasi alterne, i membri della famiglia hanno coltivato la vite sulla collina di Almese, in piccole quantità destinate soprattutto al consumo domestico.
Negli anni Sessanta il ciclo si è interrotto a causa dell’onerosità del lavoro legato alla morfologia sfavorevole del territorio e dei vigneti.
Nel 2004 sorge la piccola azienda agricola, estesa su 15 ettari di territorio: questa decisione costituisce il momento della rinascita, in virtù di motivazioni sentimentali legate alle passate tradizioni e alla volontà di recuperare l’ambiente e il paesaggio agrario che ha visto la trasformazione di ettari di vigna in boscaglie impenetrabili infestate da robinie, frassini e rovi.
Da quel momento vengono ripristinati i vigneti, accanto ad una porzione di uliveto, di noceto e di frutteto, al posto di circa 3 ettari di terreno abbandonato.
La conduzione dell’azienda è famigliare e la produzione ha numeri limitati e dedicati alla salvaguardia della biodiversità: le dimensioni limitate consentono, infatti, di garantire il controllo diretto di tuta la filiera produttiva. Nella gestione dei vigneti tutte le operazioni colturali sono mirate al rispetto dell’ambiente: l’inerbimento dei filari che evita l’erosione del terreno, il solo uso di concimi di origine organica e la conduzione dalla potatura alla raccolta tutta rigorosamente manuale.

Antonella Piatti Azienda Agricola | “Un’esperienza vitivinicola e biologica nata a inizio secolo” ore 11

L’azienda agricola Piatti Antonella è un’azienda a conduzione famigliare nata nell’anno duemila.
La produzione principale sin dall’inizio è stata quella viticola: le uve venivano conferite alla locale cantina sociale (Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso). Dall’anno 2006 le uve vengono trasformate e vinificate presso la propria cantina realizzata in Mazzè (provincia di Torino). La superficie agricola aziendale è composta prevalentemente da vigneti, affiancati da terreni adibiti ad una piccola produzione di nocciole e frutta e bosco ceduo. L’intera produzione agricola viene gestita utilizzando metodi di coltivazione biologica.
La maggior parte della produzione è a Denominazione di Origine Controllata: circa il 60% è Erbaluce di Caluso, la restante parte è Canavese Rosso e Canavese Nebbiolo.

Il Girapoggio Azienda Agricola | “Fare il vino sulla collina di Torino” ore 11,30

Un gruppo di appassionati di vino ha fondato nel 2003 la società agricola “Il Girapoggio s.s.”, con l’obiettivo di produrre vino di eccellenza coniugando il rispetto della tradizione con le moderne tecniche di conduzione del vigneto e di vinificazione.
La vinificazione viene completamente effettuata in acciaio inossidabile in tini a temperatura controllata; per la fermentazione si utilizzano lieviti selezionati prodotti in Piemonte.
Le uve vengono prima diraspate e poi morbidamente pigiate con una diraspapigiatrice di nuova generazione con rulli in neoprene.
Il vino si presenta  di colore rosso rubino, titolo alcolometrico volumico totale variabile tra i 13% ed i 13,5% secondo le annate, il profumo è vinoso e il sapore è asciutto e caratterizzato da un retrogusto leggermente amaro che lo rende unico e immediatamente riconoscibile.

Le masche Azienda Agricola | “L’alto canavese in un calice di vino” ore 14,30

L’Azienda Agricola Le Masche è situata in Levone, nel cuore dell’Alto Canavese. La sua conduzione esclusivamente familiare, dai vigneti alla cantina, è in perfetto equilibrio tra antica passione e moderne tecnologie. L’ Azienda è nata dal desiderio del suo giovane titolare di ripristinare l’antica tradizione vitivinicola del territorio canavesano; il suo ambizioso progetto si basa su grande passione, ricerca di qualità, rispetto per l’ambiente e autenticità del prodotto. Applicando moderne e sostenibili tecnologie, ha recuperato all’avanzare del bosco circa 4 ettari di terre vitate sulle colline dei comuni di Levone e Rivara. La produzione si è incentrata particolarmente nella valorizzazione dei vitigni autoctoni (Barbera, Freisa, Nebbiolo, Neretto e Chatus) ma sempre nel rispetto delle tipicità e dei disciplinari. L’impegno dell’Azienda è produrre un vino di qualità che sia l’ immagine del suo territorio; nella nuova cantina ambisce a trasformare in qualità e piacevolezza il prezioso prodotto della vigna. Il vino è un simbolo ed esso porta con sé gli aromi e i sapori della sua terra e deve saper regalare l’emozione di un viaggio in questo territorio.

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Prever Azienda Agricola | “Nebbiolo 1266. Storia, natura e territorio” ore 15
L’azienda agricola Prever nasce a Villarbasse nel 1949, presso l’antica casa di caccia, datata 1600, della nobile famiglia D’Angennes.
Questo territorio testimonia la propria vocazione viticola già in epoca romana, diventando nel Medio Evo la culla del celebre vitigno Nebbiolo. Il primo documento a segnalarne la presenza sulla Collina Morenica di Rivoli è infatti datato 1266.
Dai primi anni 2000, la seconda generazione degli eredi Prever-Chiarle decide di raccogliere la sfida e valorizzare le antiche uve attraverso moderni metodi enologici.
Nel 2011 viene costruita una nuova cantina, interamente alimentata ad energia solare.
Oggi Prever è un’azienda al femminile, in conversione al biologico dal 2015 e a ‘impatto zero’ grazie all’impianto fotovoltaico.
La superficie vitata è costituita da vigne in proprietà e da vigne in uso in cui è stata conservata la composizione di vigneto misto tipico della zona.
La lavorazione dei vigneti viene fatta nel massimo rispetto ambientale: con inerbimento controllato, uso dei tralci sminuzzati come concimante e trattamenti con rame e zolfo.

Quagliolo Andrea Azienda agricola | “Vino biodinamico e certificazione demeter” ore 15,30

La storia del marchio Demeter risale al 1927, quando alcuni agricoltori che coltivavano la loro terra seguendo i principi della biodinamica decisero di tutelare i loro prodotti e le loro aziende. Fu così che pensarono a Demetra, dea della fertilità e della terra. Prima con il marchio fiore, poi con il marchio parola, Demeter è apparso su tutti i prodotti ottenuti da coltivazioni biodinamiche.
Oggi Demeter è presente con i suoi enti di certificazione in ben 43 stati, coordinati dalla Demeter International, la federazione con sede in Germania (Darmstadt) nata nel 1997 allo scopo di garantire una stretta cooperazione nei settori legali, economici ed etici.
L’agricoltura biodinamica è, infatti, molto di più di quel che emerge dalla lettura dei nostri standards: è un approccio vivo in cui l’agricoltore assurge a un ruolo di creatore, conservatore e curatore della vita dei nostri campi, delle nostre valli e pianure, delle nostre acque e di tutti i viventi che ivi si trovano o passano.
I fondamenti antroposofici dell’agricoltura biodinamica consentono di mantenere viva l’evoluzione delle conoscenze, delle tecniche e della crescita di ogni agricoltore quale uomo, cittadino e responsabile verso la vita di questo pianeta.

Vinchio Vaglio | “Che cos’è una cantina cooperativa?” ore 16

La Cantina Cooperativa costituita il 26 febbraio 1959 da 19 viticoltori  di Vinchio e Vaglio Serra, attualmente annovera 185 soci conferenti, proprietari e conduttori di circa 420 ettari di vigneto in coltura specializzata.
Tali vigneti si estendono per la maggior parte  nei comuni di Vinchio e Vaglio Serra e in parte più limitata nei comuni limitrofi di Incisa Scapaccino, Cortiglione, Nizza Monferrato, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, e Mombercelli. Questo territorio, situato tra le colline dell’Alto Monferrato, è caratterizzato da terreni poco fertili, di natura prevalentemente calcarea e sabbiosa, inoltre la maggior parte dei vigneti si trova per lo più su pendii molto ripidi, che se da un lato rendono la loro lavorazione particolarmente ardua, dall’altro offrono il vantaggio di esposizioni ottimali. Si tratta quindi di viticoltura faticosa, dove il lavoro e la passione dell’uomo rappresentano il fulcro dell’attività produttiva. Proprio l’unione di questi elementi permette alla vite di esprimersi nel modo migliore: rese basse ( 1,5 – 2 Kg di uva per ceppo ), ed elevate gradazioni zuccherine, insomma l’uva prodotta da questa terra ha tutti gli ingredienti indispensabili per diventare un grande vino.

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Come avrete già intuito, sarà una giornata all’insegna del confronto e della biodiversità (anche) intellettuale.

Dalle ore 16,30 saremo accompagnati dalle note dello street piano dell’inQubatore Qulturale, mentre sarà possibile continuare a degustare le grandi varietà di vini nostrani.

L’ingresso agli stand, alle conferenze e agli incontri è libero e aperto a tutti. Per ciascuna degustazione è previsto un ticket di 3€, altrimenti è possibile acquistare un pass che dà diritto all’assaggio di un calice di vino in ogni stand (calice in vetro e sacca in omaggio) per un costo di 15€.

Non ci resta che attendervi domenica e per conoscere e scoprire le meravigliose realtà virtuose del nostro territorio… In alto i calici, Cin Cin!

Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia

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Interessato a chi sta ai margini, da sempre. Attraverso fotografie, parole e video cerco di raccontare il cambiamento: chi ce la fa, chi ha coraggio e porta avanti con decisione le proprie scelte.

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