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Io sento da “Il Risveglio della Voce”

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Ben ritrovati dopo questa caldissima estate che in un attimo si è raffreddata e ci coglie un po’ impreparati ad affrontare così bruscamente un cambio stagione.

Vi ricordate che prima di lasciarvi per la pausa estiva ho cominciato il percorso su Il Risveglio della Voce,dove vi racconto in ogni articolo i temi specifici di questo lavoro. Iniziando con “Io S(u)ONO”, il punto di partenza importante da definire per ogni viaggio che ci prefiggiamo di fare.

Questo mese invece il tema è “Io SENTO”.

Il termine sentire ha più di un significato.. Vi è il sentire relativo all’udito, e vi è il sentire relativo alla pelle, alla pancia, alla vibrazione corporea e molto altro ancora.

La nostra voce è uno spazio molto difficile da definire rispetto a qualsiasi altro strumento che produce suono. Si realizza grazie a un meccanismo naturalmente complesso da spiegare a parole. Molto di quello che accade si svolge all’interno del nostro corpo, e non è visibile agli occhi. E’ necessario dunque apprendere usando sensi come l’udito, il tatto, oltre che la memoria sensoriale, la percezione, l’emozione.

Da qui la grande sfida di riuscire ad accoglierci per quello che siamo, poiché la relazione tra il nostro mondo interiore e quello esteriore è continuamente stuzzicato da interferenze.

Se proviamo ad ascoltare la nostra voce con attenzione, e proviamo a individuare cosa succede mentre si esprime, scopriamo che ci sono moltissimi movimenti da coordinare per realizzare una voce armoniosa.

A volte per esempio lavorando sull’intonazione è davvero necessario giocare di immaginazione per ricreare quella postura più naturale e sana, con la quale in generale tutti nasciamo, e favorire così un’emissione vocale che ci fa sentire bene senza molta fatica.

L’INTONAZIONE in questo caso è un lavoro che può portare molta consapevolezza su qual’è la relazione del momento fra mondo interiore ed esteriore, come accennavo prima.

Ascoltiamo un suono che arriva dall’esterno, e lo vogliamo riprodurre. Se lo vogliamo suonare con un pianoforte per esempio, sappiamo che quel suono corrisponde a quel tasto e quindi la sua esecuzione è più facilmente comprensibile.

Nel caso della voce, come anche altri strumenti a fiato, questo meccanismo si riproduce in base a dei movimenti e delle posizioni non visibili all’occhio e necessariamente da ricercare in qualcosa che è dentro di noi. Chi nasce con questo dono lo fa d’istinto.. ma non sempre l’istinto si attiva in automatico.

Come noi riceviamo il mondo esterno, nel nostro caso come codifichiamo un suono piuttosto che un altro, dipende moltissimo dalla nostra postura di partenza, dal nostro modo di interagire e dai nostri significati emotivi e soprattutto dalla nostra capacità di ascoltare. Quando si ascolta, si riceve un’informazione dall’esterno.. L’intonazione vuole che non ci siano interferenze tra noi e quello che udiamo. Talvolta non è così, perchè spesso tendiamo a dare un’interpretazione a ciò che accade intorno a noi. Spesso abbiamo pregiudizi, oppure semplicemente intrappoliamo le cose nel nostro mondo di convinzioni o nelle strutture prefissate.

Spesso un lavoro sull’intonazione ci destabilizza, rivelando zone di noi che non conoscevamo. Porta alla luce potenzialità e limiti che offrono la possibilità di sciogliere tensioni prima di tutto nel corpo e poi come sappiamo nella mente e nello spirito.

SENTIRE, nel contesto dello strumento voce, è un momento delicato, perché ci pone davvero di fronte a chi siamo e come ci poniamo nel mondo.

La nostra espressività può basarsi su questo e la nostra voce può diventare il fiore all’occhiello di un mondo di immagini, esperienze, giudizio, emozioni che fluiscono più o bene a seconda di blocchi che tendiamo ad avere.

Spesso siamo condizionati da quello che VORREMMO SENTIRE che non ci permette di ACCOGLIERE QUELLO CHE E’ REALMENTE. Questo atteggiamento può condizionare sia la ricezione di un suono che la sua produzione.

Entriamo in punta di piedi in uno spazio vasto, talvolta molto intimo, ma che soprattutto nel contesto di gruppo richiede di mettersi a nudo per specchiarsi e sperimentare l’effetto di qui piccoli cambiamenti sulla nostra voce che si ripercuote in tutto l’essere..

Il percorso sulla voce è uno dei tanti canali che possono aiutare a mappare noi stessi, il nostro corpo, in questo caso considerato come strumento, che si relaziona a noi e agli altri.

Spesso chi si approccia a questo percorso fa fatica a SENTIRE.. Siamo abituati a pensare che SAPERE sia sufficiente per apprendere. Ma se basiamo tutto solo su quest’ultimo, rischiamo di limitare i nostri punti di riferimento perchè molti non sono visibili.. o meglio nella ricerca di coerenza fra ciò che sentiamo dentro e ciò che è necessario manifestare fuori il sentiero che conosciamo presenta lacune.. le lacune di non sapere integrare ciò che non è conforme, ciò che esula dai mille manuali di apprendimento della vita che nella maggior parte dei casi fanno parte di noi volente o nolente.

“L’essenziale è invisibile agli occhi” diceva il piccolo principe (cit. Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupèry)

Io amo la voce, e la sua costante manifestazione e ricerca dentro di me si fanno strada prima ancora che il mio sapere si sappia adeguare.. Spesso è una lotta, e spesso sono costretta ad abbandonarmi alla sua forza.. Quando canto mi sento come quando sono in mare aperto.. ogni sussulto, ogni ostacolo non posso fare altro che abbandonarmi.. per stare a galla diventi tutt’uno con esso.

E spero che noi viaggiatori del cambiamento, o semplicemente curiosi, sempre di più impariamo a lasciare che il SENTIRE completi il nostro SAPERE e non più viceversa.

Guarda il trailer

Musica e Cambiamento “Io faccio così #179” la storia di Sorgente Cantautrice e Facilitatrice dello strumento voce

www.sorgenteinarte.com

 

Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia

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Cantautrice, Facilitatrice dello strumento voce, Artista del Cambiamento Ha pubblicato 2 album "Il Movimento dell'Anima" e "Queens of Roses" ed attualmente sta preparando il 3° con Tony Bowers ex bassista dei Simply Red. Da sempre musica, sociale e ricerca personale si intrecciano creando un'artista poliedirica con una voce che tocca il cuore, una facilitatrice attenta ai bisogni reali delle persone e una persona sempre pronta a mettersi in gioco pur di vivere coerentemente e in autenticità.

http://www.sorgenteinarte.com

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