Bentornat*
la primavera si fa spazio velocemente, la natura esplode ed è finalmente arrivata una temperatura tale da farci togliere le calze.
A questo appuntamento con Voci in Cambiamento, ho deciso di cominciare un percorso un po’ più dettagliato per raccontare un lavoro sulla voce che l’anno prossimo compie 10 anni e che finalmente si consolida dentro di me. Uno strumento efficace e potente per capire nell’immediato la relazione fra il nostro mondo interiore ed esteriore, le varie posture, atteggiamenti e meccanismi ripetitivi che ne conseguono, e che si esprimono nel nostro modo di usare la voce.
Parlo de “Il Risveglio della Voce”, un NON METODO per esplorare la nostra sonorità, recuperando autenticità e soprattutto prendendoci cura di tutto ciò che è NON-UDIBILE e che sta dietro a ciò che invece UDIBILE lo diventa.
Si tratta di un approccio allo “Strumento Voce” che prende in considerazione l’essere in tutte le sue dimensioni, principalmente CORPO – MENTE – ANIMA, e che ci facilita nell’interpretazione del mondo sonoro che esce da noi e che si relaziona col mondo seguendo la legge di risonanza.
Molti mi domandano: “A che serve lavorare sulla voce se lo scopo non è CANTARE?”
Quando ho iniziato, nel 2005 a occuparmi di voce, la mia conoscenza principale in materia si basava sull’esperienza personale. Da piccola cantavo in maniera istintiva ed era già evidente allora quel talento che mi porta ad essere oggi una Cantautrice e Facilitatrice dello Strumento Voce a più livelli.
Cantare mi aiutava a crescere, e crescendo il mio canto mi definiva. Un punto di riferimento dove tornare sempre.
Non avevo altro da offrire; avevo studiato la tecnica e l’impostazione per una decina di anni all’interno del coro di cui facevo parte, e questo aveva rafforzato e allenato un qualcosa di già esistente.
Così mi sono letteralmente lanciata, oltre 10 anni fa, incoraggiata dal direttore di una scuola di musica che era convinto che io avessi le carte per insegnare canto.
Dopo qualche tempo il numero di alliev* cresceva e, nonostante cercassi di tenermi al passo con la situazione, andando da una insegnante esperta per una supervisione continua, continuavo a meravigliarmi del fatto che il vero scopo di chi veniva da me non era di imparare la tecnica canora.
Il cantare faceva accadere qualcosa dentro, consapevolmente oppure no.
Quell’ora insieme creava risonanze speciali. Per esempio: ragazz* che miglioravano a scuola; che vincevano qualche timidezza; donne adulte che rinascevano attraverso una passione; uomini che si ammorbidivano riscoprendo la qualità della tenerezza; e molte altre esperienze.
Presto il rischio di sconfinare in terreni come l’aiuto relazionale e psicologico si faceva sempre più presente, e mi ritrovavo tutta una serie di problematiche relazionali da gestire, che il canto non sempre risolveva. Le persone sentivano rimescolare qualcosa all’interno di sé e sentivano il bisogno di maggior coerenza tra ciò che succedeva dentro e ciò che la vita esterna chiedeva loro.
Ho cominciato così ad esplorare un percorso per rispondere alle necessità che emergevano, senza sconfinare dalla mia materia e soprattutto senza creare confusione rispetto al ruolo che ricoprivo.
Così è nato “Il Risveglio della Voce”, da un’intuizione. Tentare di dare forma a tutto quel mondo non sempre manifesto, ispirandomi alla comunicazione non verbale. La voce delle persone, insieme ai loro atteggiamenti e posture sono fonti di informazioni preziose che uscendo allo scoperto forniscono chiavi di letture per dare nuova vita alla nostra voce.
Un lavoro inizialmente individuale, che poi è diventato di gruppo, e così si consolida. Uno spazio dove circoscrivere esperienze e sperimentare corpo, mente, anima e le risonanze che le nostre personali frequenze portano nella relazione con l’altro. Riconoscere i significati delle frequenze che ci hanno segnato, derivati da parole, esperienze ed emozioni varie, e cercare di rimetterli in prospettiva attraverso il suono della voce.
Ogni volta il feedback indica sempre più chiaramente che lavorare sulla voce può interferire su POSTURE, CREDENZE E INTENTI.
I gruppi crescono e i partecipanti sono sempre meno cantanti e sempre più persone in ricerca di se stesse che vogliono dare voce a una vita più soddisfacente.
Oggi siamo alla vigilia del decennale di questo percorso. Hanno partecipato già qualche centinaio di persone, che continuano a inviarmi feedback incoraggianti.
Ogni giorno scopro quanto intervenire sulla voce è una metafora alla vita. Qualunque sia l’esperienza che la voce insegna, il risultato è sempre lo stesso: CAMBIANDO POSTURA LA VOCE CAMBIA.
Nei prossimi articoli vi guiderò in dettaglio attraverso le principali tappe che si percorrono.
Il motto rimane sempre lo stesso “DAI VITA ALLA TUA VOCE, PER DARE VOCE ALLA TUA VITA!”
E insieme DIAMO VOCE A QUESTO CAMBIAMENTO!
Sorgente
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Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia