Posted by on 20 Aprile 2015

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Vicino ad un centro commerciale ho notato questo cartello: “Aperti il 25 aprile e il 1° maggio”.

Ho incominciato a riflettere sul “Perché”:

Perché un negozio deve rimanere aperto durante la domenica e le festività?

Perché i commessi devono sacrificare un giorno di festa per tenere aperta un’attività commerciale?

Perché non posso comperare ciò che mi serve negli altri giorni?

Perché devo passare un giorno di festa dentro un centro commerciale alla luce dei neon e con l’aria condizionata anziché all’aria aperta in compagnia di persone care?

Tenere aperta un’attività commerciale in un giorno di festa ha dei costi aggiuntivi: riscaldamento o raffreddamento della struttura, dipendenti, energia elettrica, pulizie ecc. ecc.

Perché aumentare i costi di gestione per tenere aperto un giorno in più?

Perché aumentare l’impatto sull’ambiente aumentando i consumi elettrici e per il riscaldamento?

Perché quel cartello?

“Cui prodest?” a “chi giova?” ripeteva il mio professore di storia e filosofia al liceo.

Un piccolo negozio, di quelli che una volta riempivano le nostre strade urbane, a conduzione familiare o con uno, due dipendenti non può tenere aperto 7 giorni su 7, perché è un ritmo che condiziona il recupero fisiologico e le relazioni familiari. Si lavora per vivere e non si vive per lavorare, quindi normalmente il piccolo negozio resta giustamente chiuso.

Ma se i beni che il piccolo negozio avrebbe potuto vendere nei giorni infrasettimanali vengono acquistati nei grandi centri commerciali nei giorni di festa, ecco che al piccolo esercente viene a mancare  una parte di fatturato che lo porterà poco alla volta alla chiusura dell’attività.

Le grandi strutture di vendita spingono le persone a spendere durante le feste perché in questo modo nel medio periodo distruggono la concorrenza dei piccoli imprenditori commerciali: prima risposta ai miei perchè.

Verrebbe da pensare che aumentare i giorni di apertura di queste grandi strutture in realtà non dovrebbe aumentare le vendite perchè le persone e i loro fabbisogni sono sempre gli stessi, di conseguenza gli incassi sarebbero uguali ma solo distribuiti in più giorni. Quindi l’ipermercato non aumenterebbe le vendite e il fatturato ma solo i costi. Falso. Per come è impostata la “società dei consumi” aumentando la frequentazione di quei luoghi cresce la spesa per merci non necessarie provocata dall’acquisto compulsivo: seconda risposta ai miei perchè.

Motivazione addotta: migliorare la disponibilità aumenta la libertà e la possibilità di scelta degli individui.

Motivazione reale: comprare merci ci permette di nascondere il nostro vuoto spirituale, di valori e di capacità di relazione che caratterizza questa fase della nostra società.

Risultato

Ci fanno “La Festa” quando dovremmo far Festa.

E molti sono convinti che autoprodurre sia tempo perso…

A presto e … state in campa(g)na!

Alberto

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