Ci siamo di nuovo: le città si sono illuminate, il tram-tram natalizio si è attivato, la scelta dei menù, l’organizzazione dei vari rituali, i ritrovi familiari, l’isteria del consumismo che continua a sopravvivere alla “crisi”…
Mi osservo…
Mi sento di essere in bilico su un confine davvero delicato e sottile..
Da un lato sento che è un periodo speciale, carico di significato e mi ritrovo in modo istintivo a identificarmi con questo movimento intorno. Tuttavia, il “cambiamento” che si consolida e sposta la mia visione della vita ogni giorno sempre di più mi frena da mettere in atto un “automatismo” che mi rende complice di un sistema che per tutti gli altri giorni non voglio ormai più, anche se per il sogno musicale che porto avanti, anche io mi ritrovo a sfruttare l’onda per aumentare la mia visibilità come artista.
Ci sono ancora molte contraddizioni, e ormai non ho più la pretesa di forzare dentro di me il processo di pacificazione. E questo momento è anche carico spiritualmente… A prescindere dai credo di ognuno/a, il Natale religioso coincide col solstizio d’inverno dove avviene il “ritorno della luce”. Ora le giornate torneranno ad allungarsi. E’ bello che tutto il pianeta nello stesso momento celebri “la Luce”, quella che si rivela di notte, quando è ancora buio. Il simbolo della speranza, della fede, dell’amore, dove ogni cuore cerca rifugio e estende lo sguardo un po’ in là.
In un momento storico così ricco e speciale, dove vedo rispecchiarsi tutte le mie contraddizioni, vorrei fare gli auguri a tutti noi. Indipendentemente da come ci arriviamo quest’anno, auguro che ci possiamo prendere il tempo per assaporare i valori che più ci appartengono; e quando, come a volte succede, i nostri principi si andranno a scontrare con quelli delle persone care, familiari e non, auguro di far riposare l’ascia…
A volte perdere una battaglia è necessario per vincere la guerra.
Ci auguro di ritrovarci gli uni con gli altri, o per chi è solo con se stess*, con la capacità di lasciarci sorprendere ancora e concedere alle persone intorno a noi, o a noi stess* , la propria intima rinascita.
Auguro a tutti noi di continuare ad essere cambiamento, con l’umiltà di accettare che intorno a noi qualche volta le cose non quadrino con i nostri sogni.
Credo profondamente che il vero cambiamento parta dentro di noi, propri nei momenti speciali come questo.
Un pensiero di amore per tutte le persone sole, povere, ferite, terremotati, in mezzo a una guerra, coloro che non possono scegliere la loro condizione, nonché a tutte le persone che possono scegliere ma ancora non sono pronte, per coloro che stanno bene, e per tutti i pionieri che arano la terra di un Nuovo Mondo.
Buon Natale
Sorgente
Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia