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Liberi di esprimerci?

Foto di Simone RaspinoLa necessità di parlare di espressione quando ci si occupa di voce è conseguenza del ruolo naturale che la voce stessa occupa nella comunicazione e nella manifestazione di sé e del fatto che spesso questa voce rivela, al di là del nostro controllo, ciò che di noi stessi conosciamo poco.
Riuscire a gestire gli impulsi dell’inconscio e conformarsi con ciò che la vita collettiva richiede, è un po’ come il camminare sul filo dell’equilibrista.
Nel percorso de Il Risveglio della Voce, ci prendiamo cura dell’essere in tutte le sue dimensioni, e soprattutto ci prendiamo cura di tutti quegli aspetti che spesso rimangono celati rispetto a quello che riusciamo ad esprimere. Il fatto stesso di avere una voce che non possiamo controllare, usando le parole di Laura Pigozzi(1) “La voce non mente”, ci porta alla necessità di cercare dentro di noi tutte quelle informazioni disponibili per capire la nostra storia personale, decidere chi siamo e come vogliamo vivere e muoverci nel mondo.
Di solito per esplorare il nostro inconscio ricorriamo alla psicoanalisi, anche se la voce, con questa sua particolare caratteristica di non rimanere mai la stessa, e di non essere totalmente gestibile apre scenari che spesso sono strettamente relazionati alla psicologia dell’individuo.
Occuparmi di voce, innanzitutto come cantante e poi come facilitatrice mi porta a interrogarmi costantemente su cosa significa potersi espirmere liberamente. Che si tratti di cantare una canzone con disinvoltura oppure semplicemente poter esprimere ciò che si pensa, siamo sempre soggetti a una tensione che non ci permette di liberarci totalmente. Ma quando questo accade, il nostro corpo fa un’esperienza memorabile.
Ho il privilegio di assistere a momenti così molto spesso grazie al mio lavoro con i gruppi, e alla base di ogni esperienza non vi è la perfezione, ma la capacità di accettarci per come siamo. Quando una persona riesce a risolvere le proprie contraddizioni, semplicemente accentandole, fa il suo primo passo per aprire nuove possibilità. Tiziano Terzani (2), nella sua ultima intervista, ormai malato da 7 anni di cancro, affermava che la malattia più difficile da curare, che appartiene a tutti, è quella della mortalità; io aggiungerei che un’altra malattia molto comune è quella del “inseguire la perfezione a tutti i costi”. I nostri modelli non lasciano tregua: istituzioni, media, etc. Che significa “esprimersi liberamente?” E’ davvero possibile? Personalmente non credo esista una risposta preconfezionata, o un manuale d’istruzioni, però credo che abbiamo il potere di apportare cambiamenti, che sta nelle scelte che facciamo. E noi agenti del cambiamento di questo siamo testimoni. Esprimere un cambiamentom non è mai un punto di arrivo, e tantomeno un risultato definitivo. Il processo che ci porta a cambiare è ciò che davvero ci “rimodella”. Ne “Il Risveglio della Voce” affrontiamo la questione del riposizionarsi a più livelli. Nel corpo lavorando sulle posture fisiche; nella mente facendo luce sulle nostre credenze e inserendo nuovi elementi per riprogrammarle; nello spirito perchè attraverso il respiro e il suono viviamo il “qui e ora e il Tutto”.
Esprimere se stessi è un diritto oltre che un dovere, e la tessitura di questo spazio proviene dalle nostre abilità come fili visibili e invisibili della realtà che viviamo. Essere coscienti di quali siano queste abilità è urgente, per non lasciare che sia la casualità, o peggio la distrazione, a guidarci.
Ogni risveglio ci porta a guardare le cose con occhi diversi. Ogni punto di vista è fonte per esprimersi. Le regole del gioco le incontriamo in mezzo alle diversità e alle sue contraddizioni. Tali contraddizioni sono terreno fertile per scoprire nuove possibilità e nuovi incontri.
Un espressione sana rimane itinerante, curiosa, eclettica.. Stabile nelle sue radici, ma mai statica. Essa viaggia in spirale, portà con sé la verità e il suo contrario.
Come un canto jazz e la sua improvvisazione. Apparentemente libera, ma con strutture ben precise e interconnessioni da cui non si può prescindere.
Non mi sento di aggiungere altre parole e lascio alla musica concludere questo articolo

https://youtu.be/cVBCE3gaNxc

Su Sorgenteinarte

www.sorgenteinarte.com

Su Il Risveglio della Voce

Guarda l’intervista di Italia che Cambia “Io FAccio così storia #179”

(1) Laura Pigozzi,  A Nuda Voce, Edizioni AntigonE

(2) Ultima intervista a Tiziano Terzani “Anam Il Senza Nome”

Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia

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Cantautrice, Facilitatrice dello strumento voce, Artista del Cambiamento Ha pubblicato 2 album "Il Movimento dell'Anima" e "Queens of Roses" ed attualmente sta preparando il 3° con Tony Bowers ex bassista dei Simply Red. Da sempre musica, sociale e ricerca personale si intrecciano creando un'artista poliedirica con una voce che tocca il cuore, una facilitatrice attenta ai bisogni reali delle persone e una persona sempre pronta a mettersi in gioco pur di vivere coerentemente e in autenticità.

http://www.sorgenteinarte.com

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