Posted by on 15 Ottobre 2014

mercato_PalermoA supporto delle considerazioni fatte nelle precedenti riflessioni sull’autosufficienza alimentare, vi porto alcuni esempi  di cittadine e città che hanno intrapreso questo percorso non solo come individui ma come comunità:

Todmorden, San Francisco, Ungersheim, Palermo.

In Inghilterra nella contea dello West Yorkshire, esiste già un paese che coltiva tutte le proprie verdure. A Todmorden, una cittadina di 14 mila abitanti, si è dato inizio alla coltivazione di ortaggi all’interno di aiuole e altri spazi pubblici con l’obiettivo di diventare completamente autosufficienti nel giro di pochi anni. Nessun camion o treno merci trasporterà verdura a Todmorden ma soprattutto nessun cittadino raccoglie più di quello di cui ha bisogno, tutti danno una mano curando ogni giorno i vari spazi coltivati.
Una città tappezzata di aiuole e spazi verdi dai quali si può ammirare la crescita giorno dopo giorno di carote, cavoli, lattuga, cipolle, patate e ortaggi di ogni genere e varietà, ma anche frutta e erbe aromatiche come lamponi, fragole, albicocche, rosmarino, basilico e tante altre…

http://nonsoloanima.tv/blog/2013/orti-urbani-e-autosufficienza-alimentare-a-todmorden/

Anche San Francisco sta per trasformarsi in una delle città più all’avanguardia del mondo per quanto concerne l’autosufficienza alimentare. Grazie ad una nuova legislazione infatti, gruppi di contadini potranno appropriarsi di aree e terreni abbandonati a se stessi, tetti e terrazze, al fine di dare inizio ad opere per la realizzazione di nuovi orti urbani nei quali coltivare frutta e ortaggi di cui la popolazione cittadina potrà cibarsi.

La nuova legislazione permetterà di rendere legale e di facilitare la produzione e la vendita di alimenti prodotti sul territorio di San Francisco. Permetterà inoltre di ridurre le trafile burocratiche che scoraggiano coloro che, dotati di attrezzi e di buona volontà, vorrebbero trasformare i terreni abbandonati in nuove opportunità per la realizzazione di orti grazie ai quali avvicinarsi all’autosufficienza alimentare. Vi saranno inoltre incentivi per i proprietari di terreni vacanti che decideranno di permettere che essi vengano utilizzati per attività agricole comunitarie.

http://comune-info.net/2012/07/la-citta-degli-orti-san-francisco/

 

Una ex città mineraria dell’Alsazia in Francia ha trovato con successo una sua strategia di transizione socio-ecologica, rimpiazzando la sua attività principale. Si tratta di Ungersheim. La cittadina di 3000 abitanti ha cercato un suo percorso indipendente e condiviso tra i cittadini, puntando sull’autonomia energetica, sull’autosufficienza alimentare e, come ha spiegato il suo sindaco, sulla libertà di pensiero.

http://transitionitalia.wordpress.com/2014/09/05/autonomia-energetica-autosufficienza-alimentare-e-liberta-di-pensiero/

Per rimanere in Italia, in Sicilia ad esempio c’è chi si sta occupando di promuovere l’agricoltura a km zero, fresca e genuina. Si tratta della Codifas di Ambrogio Vario che ha individuato 10 aree a Palermo  su cui impiantare degli orti urbani, con l’obiettivo di far sviluppare dei terreni agricoli da far gestire a cooperative e associazioni, in modo da creare economia “sana e socialmente utile”. L’obiettivo finale è quello di rendere Palermo autosufficiente in pochi anni dal punto di vista alimentare, per ciò che riguarda almeno frutta e verdura che rappresentano una parte fondamentale dell’alimentazione umana, in modo da rinvigorire un settore strategico per l’economia siciliana.

http://www.progettiamolitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=88:verso-lautosufficienza-alimentare&catid=62:industria-e-artigianato&Itemid=69

 

Nel secolo scorso a difendere l’importanza dell’orto come scelta sociale e politica c’era un uomo magro e determinato, un agricoltore inglese di nome John Seymour.

Nella  vita, Seymour fu agronomo, minatore, soldato, marinaio, scrittore, viaggiatore, conduttore di programmi radio e tv per la Bbc. Ma soprattutto fu appassionato sostenitore della vita in campagna. Nato a Londra nel  1914  sperimentò,  vicino a Oxford e poi in Irlanda, la possibilità di una completa autosufficienza alimentare. Portò avanti la sua causa in tempi non sospetti. Quando le economie europee crescevano a ritmi oggi impensabili.

“Autosufficienza non significa fare un passo indietro. Piuttosto vuol dire puntare alla soddisfazione che viene da realizzare bene compiti difficili e complessi” 

John  Seymour  daL’orto e il frutteto secondo natura”,  Mondadori

 

A presto

Alberto

 

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Comments

  1. Perché l’autonomia alimentare | CiòCheVale - […] Per un’intera comunità? […]

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