Posted by on 6 Gennaio 2017

13567044_10206791988823715_8474835590608115452_nScusate il ritardo, scusatemi amici e compagni di avventura di Italia Che Cambia e lettori del mio blog.

“Piccolo è possibile” è il titolo che ho scelto per il mio ritorno sul web. 

In quest’ultimo periodo non è mancato il materiale da raccontare, ma è mancato il tempo per fermarmi a riflettere e a scrivere, o forse non sono stato capace di trovarlo.

Una nuova esperienza ha assorbito le mie energie, allontanandomi dal blog e portandomi a ridurre anche il tempo dedicato alla ricerca dell’autonomia alimentare per la mia famiglia (nonostante tutto il frutteto quest’anno ha portato un raccolto abbondante e ho iniziato una piccola coltivazione di grani antichi).

Ad aprile dello scorso anno Isabella e Rosalba mi hanno contattato per propormi di candidarmi per le amministrative del mio Comune di residenza, con la lista civica “Mombello E’ “.

In precedenza avevamo fatto una bella esperienza insieme organizzando la festa “Valorizziamo l’Esistente” [1], una manifestazione realizzata senza contributi né privati né pubblici, con “solo” l’entusiasmo e la buona volontà delle 100 realtà che avevano partecipato. Avevamo dimostrato che, anche senza denaro, sostenuti da buona volontà e idee, si può superare il senso asfittico del pensiero dominante che recita: “senza denaro non si può fare nulla”.

Non volevo candidarmi, ma Isa e Rosalba erano determinate a non cedere al mio rifiuto. Allora ho preparato decine di pagine di suggerimenti che secondo me l’amministrazione avrebbe dovuto perseguire e realizzare (tra queste naturalmente le pagine della “Visione 2040” proposta da Italia che Cambia [2] )

Tutto il gruppo ha condiviso quelle pagine con l’obiettivo di valorizzare lo spirito di “comunità”, la solidarietà e il senso dei beni comuni, nel rispetto dell’ambiente e delle persone.

A giugno del 2016 sono stato eletto vicesindaco del mio paesino, Mombello di Torino, 400 ettari di territorio collinare delimitati da due piccoli corsi d’acqua con 400 abitanti, 160 famiglie, 100 anziani, 70 giovani under 18, 32 laureati e 32 stranieri.

I piccoli Comuni, sotto i 5000 abitanti rappresentano il 70% dei 7988 Comuni italiani e amministrano il 54% del territorio italiano con l’1% della spesa pubblica.

Oggi i piccoli Comuni sono chiamati ad una nuova sfida: ricreare opportunità di lavoro localmente per rivitalizzare il tessuto sociale e superare la crisi con la convinzione che “piccolo è possibile” e anche necessario.

A Mombello di Torino non ci sono rivendite di alimentari, non ci sono drogherie, non ci sono negozi di vestiti, non ci sono barbieri, non ci sono farmacie, non ci sono scuole, i trasporti pubblici sono scarsi.

A Mombello di Torino però ci sono persone che credono che ritrovare uno spirito di comunità passi dalla solidarietà, dalla convivialità, dal rispetto, da un’economia locale, dal senso di responsabilità e dal gusto per il bello e per l’arte.

E allora ecco alcuni progetti a cui stiamo lavorando:

– un regolamento per stimolare il volontariato e la partecipazione;

– “Pistaaa” [3] una ciclovia che congiunge 20 Comuni utilizzando le strade bianche;

– “Mebus” un mezzo di trasporto pubblico su chiamata per migliorare i collegamenti con gli altri paesi;

– attività culturali per aumentare la consapevolezza del momento che stiamo vivendo;

– “Senza fili senza confini”: una rete wifi per ridurre il divario digitale e dare un servizio internet migliore ai cittadini;

– un nuovo impulso e sostegno alle feste tradizionali,

– nuove modalità di comunicazione con i cittadini (social[4], mail, bacheche, questionari)

– riduzione dei costi dell’amministrazione a parità di servizi (ad esempio lavorando sulla riduzione dei rifiuti)

– un regolamento per il “baratto” amministrativo;

– creazione di un “Patto di identità di Territorio” con i comuni della zona

-un grosso impegno per rendere l’Unione dei Comuni di cui facciamo parte un‘unione efficace.

Partendo da una lettura delle crisi in atto (ambientale, sociale, economica), i nostri progetti cercano di mostrare come nuovi stili di vita, singoli e collettivi, possano diventare strumenti in grado di favorire vera partecipazione e cambiamento sociale, dando spazio alla bellezza e all’arte come strumento di innovazione sociale.

Per usare le parole del Sindaco Vincenzo Verbena: “crediamo molto nella Partecipazione e nella Comunità come sostegno per gli altri e per il bene della Cosa Pubblica, che Mombello possa far conoscere sempre più le sue belle colline con una forte attenzione alle tematiche sociali, economiche e all’ambiente”.

Quindi  “piccolo è possibile” e ci stiamo lavorando.

A presto e … state in campa(g)na!
Alberto

 

[1] http://blog.italiachecambia.org/guggini-di-campagna/2015/05/valorizziamolesistente/

[2] http://www.italiachecambia.org/visione-2040

[3] https://www.facebook.com/PistaaaBlueWay

[4] https://www.facebook.com/Mombelloditorino

Comments

  1. Avatar

    emanuele passanante
    8 Gennaio 2017

    Leave a Reply

    Il sogno di una umanità migliore e più solidale è ancora un’utopia, ma a volte i sogni possono diventare una meravigliosa realtà. Il cambiamento è in atto nella realtà da te descritta e delineata, caro Alberto
    Apprezzo in toto i tuoi progetti con tanti auguri per il neonato 2017.

  2. Avatar

    ale
    13 Gennaio 2017

    Leave a Reply

    un bello strumento (senza oneri) per fare evolvere il “baratto”, fare rete, accoppiare bisogni a competenze, far crescere l’economia locale pur mantenendo un “ponte” con l’esterno,

    sono gli SCEC
    http://www.arcipelagoscec.net/lo-scec-e-i-comuni/

    buona fortuna!

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