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Martín Agüero, il bar-bicicletta e i dominatori dell’Universo

mendoza-shoe-shineLa settimana scorsa ero a Mendoza per tramiti burocratici. Come spesso mi accade mi sono svegliato prestissimo e alle 6 ero già fuori. La giornata era splendida, il cielo blublublu, e all’angolo tra Avenida Chile e il Paseo Sarmiento, c’era un capannello di persone attorno ad una bicicletta, la maggior parte delle quali, lo si vedeva lontano un miglio, erano poveri in canna.

La bicicletta in questione era stata attrezzata alla belle e meglio da carretto alimentare ambulante. La bici era piazzata su un grosso cavalletto che sosteneva la ruota posteriore, con un grande baule di legno sul portapacchi e 8 thermos attaccati lateralmente (4 per lato) al baule. L’intero capannello di gente ciarlava a voce alta di argomenti vari, dalla politica del nuovo presidente Macri (per alcuni era un liberista che avrebbe “salvato” il paese, per altri un liberista che invece lo avrebbe portato alla rovina) alla partita di pallone del giorno precedente (mi pare si trattasse di Boca-River, ma potrei sbagliare).

Tra gli avventori del bar-bicicletta, traspirava una bella atmosfera, allegra e leggera, nonostante le evidenti difficoltà e ristrettezze economiche con cui in tutta probabilità conducevano le loro Vite. Attirato d’istinto da questa atmosfera mi sono fermato anch’io a fare colazione con un cafè negro e due medialunas (simili a cornetti ma più piccoli). Mentre sorseggiavo il caffè e sbocconcellavo le medialunas, ho prestato attenzione al gruppo cercando di percepirne le sensazioni, gli umori, le emozioni, anche le paure e le ansie.

Ne è venuto fuori un bello spaccato di umanità vera. Il più interessante tra tutti era il colazioniere, il “proprietario” del bar-bicicletta, un tipo sui trentacinque-quarant’anni, piccolino e pelle e ossa, e sempre allegro e sorridente. Il suo nome è Martín Agüero e mi ha raccontato che fa questo lavoro per campare la famiglia (moglie e 3 figli). Aguero, che è povero/molto povero, alla fine della giornata lavorativa, regala sempre ciò che gli avanza a qualche barbone suo amico.

Per immediato contrasto, non ho potuto fare a meno di pensare a quelli che nella mia città (Fano) vanno a fare colazione al bar (al Caffè del Pasticcere o da Longhini o dove). Sia chiaro che non giudico nessuno, ma non ho potuto fare  a meno di notare la differenza tra esseri umani ancora profondamente umani, e altri esseri umani in avanzata fase di trasformazione in zombies viventi. Questa cosa la si coglie senza fatica semplicemente osservando  come si vestono (o meglio come qualcuno gli ha detto di vestirsi), dagli argomenti e dal tono della conversazione, soprattutto dallo sguardo vuoto dei loro occhi. Scrivo queste cose con dolore.

Ma a riscatto almeno parziale degli zombies della mia città (e di tutte le città), subito dopo ho avuto la visione (praticamente un incubo da sveglio) della banda dei dominatori dell’universo* fare colazione tutti assieme attorno ad una tavola bandita di ogni ben di Dio rigorosamente ultrabiologico (e non ogm come il cibo che hanno imposto al mondo), ad una qualche loro riunione segreta in qualche megahotel ipermilitarizzato per proteggerli (a questo servono le polizie del nostro mondo. A proteggere gli assassini). Ho visualizzato i loro volti e “sentito” gli argomenti di conversazione (il dominio del mondo in primis; del resto nelle loro povere Vite non hanno di meglio da pensare). Questa gente, a differenza di Agüero e dei suoi amici, di umano non ha più niente da un pezzo (e forse non lo ha mai avuto).

Non ho potuto fare  a meno di paragonare la scena che avevo sotto gli occhi e in cui ero immerso (il colazioniero e i suoi amici) con quella del film horror protagonisti i dominatori dell’Universo, che andava srotolandosi nella mia mente. La domanda a quel punto è nata spontanea. Che cazzo di vita hanno Rockfeller, i Warburg, gli Harrimann, i Bill Gates e i Buffett o chi per loro, con le loro paranoie di controllo da Nuovo Ordine Mondiale?

Da un lato uomini umani che nelle loro difficoltà quotidiane portano avanti una vita dignitosa (e dunque degna di essere vissuta), dall’altro degli idioti malati (perché sono malati) che non se ne rendono neppure conto (di essere malati) e che vivono tramando, brigando, controllando, uccidendo il resto del mondo che hanno reso dipendente da loro. Superato l’istintivo sentimento di rabbia, ho provato per loro una infinita pietas.

Alla fine la riflessione che ho fatto è abbastanza semplice: da un lato Agüero e i suoi amici vivono, autenticamente vivono, mentre dall’altro i dominatori  buttano la loro esistenza (ne hanno una sola pure loro) rompendo i coglioni a tutti gli Agüero del mondo (cioè a tutti noi). Ma questo serve anche a  dire che se viviamo con un sorriso e con dignità come Martin Agüero, possiamo vivere bene alla faccia dei dominatori. I poveretti sono loro, non noi. Mettetevelo in testa. E comunque sia, a ognuno il suo.

*Mi sono venuti in mente, e li cito in ordine rigorosamente alfabetico, Barroso, Brezinskyi, Buffett, Gates, la Lagarde, Kissinger, Nelson Rockfeller, Soros. C’era anche  Steve Jobs, che da vivo faceva parte anche lui della cricca. A tanto arriva a volte la mia follia.

 

Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia

Andrea Bizzocchi

Mettere in dubbio idee preconcette che vengono comunemente accettate in modo acritico solo perché respirate fin dalla nascita; queste idee sono considerate ovvie, ma in realta’ sono semplicemente imposte dalla cultura dominante. “A muso “Duro” e’ un blog curato da Andrea Bizzocchi, autore di libri di attualita’ (www.andreabizzocchi.it ), ma soprattutto essere umano ed esploratore della Vita

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