Posted by on 2 Novembre 2014

ranaIn molti mi chiedono le motivazioni che hanno portato alla scelta di vivere “diversamente”,  prima di affrontare l’argomento voglio raccontarvi  una storiella partendo dal presupposto che:

Saper parlare è raro
Saper tacere è saggezza
Saper ascoltare è un dono

Storia di una ranocchia

Olivier Clerc, scrittore e filosofo, in questo suo breve racconto che vi riporto, attraverso la metafora, mette in evidenza le funeste conseguenze della non coscienza del cambiamento, che infetta la nostra salute, le nostre relazioni, l’evoluzione sociale e l’ambiente.

La ranocchia che non sapeva di essere cotta 

Immaginate una pentola piena d’acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia.

Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l’acqua si riscalda molto lentamente.
L’acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare.
La temperatura dell’acqua continua a salire.
Ora l’acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po’ affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa.
Ora l’acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.
La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.

Se la stessa ranocchia fosse stata buttata nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.

Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita, nella maggior parte dei casi, alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta.

Se guardiamo cosa succede nella nostra società da qualche decennio possiamo vedere che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci stiamo abituando.

Una quantità di cose che avrebbero fatto inorridire 20, 30 o 40 anni fa, sono state a poco a poco banalizzate e oggi disturbano appena o lasciano addirittura completamente  indifferente la maggior parte delle persone.

Nel nome del progresso, della scienza e del profitto si effettuano continui attacchi alle libertà individuali, alla dignità, all’integrità della natura, alla bellezza e alla gioia di vivere, lentamente ma inesorabilmente, con la costante complicità delle vittime, inconsapevoli o ormai incapaci di difendersi.

Le nere previsioni per il nostro futuro, invece di suscitare reazioni o misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente la gente ad accettare delle condizioni di vita decadenti, anzi drammatiche.

Il martellamento continuo da parte dei media satura i cervelli che non sono più in grado di distinguere le cose.

Coscienza o Cottura? Bisogna scegliere!

Allora se non siamo come la ranocchia già mezzi cotti, diamo un salutare colpo di zampe, prima che sia troppo tardi, assumendoci la responsabilità della nostra vita e viviamo il cambiamento non come “argine contro il sistema” ma come forza positiva che afferma “il nuovo”,  con un passaggio di visione “dall’io al noi”.

Noi ci stiamo provando…

A presto e … state in campa(g)na!
Alberto

Comments

  1. Avatar

    Enrico Caruso
    20 Aprile 2015

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    Olivier Clerc, scrittore e filosofo aveva ragionissima, ma il declino e l’imbarbarimento è incominciato con gli attacchi al modello passato, che sicuramente doveva essere rimodernato, ma non abbattuto. Quindi oggi la mente delle persone in genere si è uniformata al basso: va bene uccidere i bambini non nati, va bene vivere esperienze di coppia e scoppiarle ai primi dissapori, va bene riempire le stanze dei bambini di giocattoli così non apprezzano più nulla. E via di questo passo. Il mio non arrendermi al qualunquismo mi ha fatto scontrare, verbalmente, con persone che sostengono: tanto non cambia nulla, soltanto l’attesa si fa più lunga perché tu stai questionando con l’impiegato dello sportello.
    Quindi sono dalla Vostra parte. Enrico Caruso ’41 nato a Roma e residente a Pisa.

  2. Avatar

    Daniela
    23 Aprile 2015

    Leave a Reply

    …tempo fa, un simpatico medico mi ha detto una frase illuminante:
    “se ci siamo fatti convincere anche a comprare la carta igienica profumata, significa che siamo una civiltà in declino”.

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