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“Marmelada d’òc”, quando l’anima del paesino giunge nel cuore della metropoli

Una sera al mese nel centro città si radunano suonatori, danzatori e curiosi per un evento unico e coinvolgente

TORINO – Sembra un mercoledì come tanti altri nel centro cittadino del capoluogo piemontese. In molti passeggiano tra le vie del centrali per la classica passeggiata serale, chi con un gelato in mano chi a spasso con il cagnolino. Così mi ritrovavo anch’io con degli amici a spasso nel Quadrilatero. Tra una parola e l’altra arriviamo in Piazza Castello, dove delle comode panchine ci permettono di riposare e rilassarci un po’.

Vediamo raggrupparsi nell’angolo dell’adiacente piazzetta Reale un gruppo di persone. C’è chi ha un organetto tra le braccia, chi lentamente arriva con una ghironda. Altri semplicemente giungono con una bottiglia di vino e qualche bicchiere, generando curiosità tra i passanti.
In pochi attimi vi sono, ad occhio, quasi duecento persone.

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Parte così una courenta, ballo tipico delle valli alpine occitane e francoprovenzali. I più coraggiosi e impavidi iniziano a ballare tra la curiosità dei passanti. Il richiamo della musica è inarrestabile, le persone si avvicinano e travolti dall’energia in ballo non possono che farsi trascinare dai passi delle danze popolari, a volte in tre quarti, a volte in sette ottavi.

C’è spazio per tutti, i più esperti danno una mano ai novellini e la festa è già fatta. Ed è come essere ad una festa di paese, nel centro di una metropoli. Lo si nota, in particolare, dai volti delle persone presenti. Vi sono alcuni anziani con la barba lunga e i pomini rossi che sembrano giungere dalle Valli più distanti. Questa mattina potevano essere nei boschi a fare legna, o a pascolare le mucche. Ora sono nel centro del capoluogo piemontese a condividere suoni, danze, cultura e semplicemente un sorriso con i presenti.

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Non solo loro: vi sono tantissimi giovani, tra i suonatori così come tra i danzatori. Sono in effetti la maggioranza. Ed inoltre vi sono tanti ragazzi stranieri a Torino per studio. Tutti insieme mescolati per l’evento: ecco che la marmellata (Marmelada in dialetto), è pronta.

“Marmelada d’òc”
Tutto iniziò anni fa quando un gruppo di giovani suonatori folk, usciti dal locale dove si erano appena esibiti, avevano ancora voglia di dare fiato ai propri strumenti. Così decisero di mettersi in una piazza della città e continuare a suonare, per il solo piacere di farlo.

Ecco spiegata la “Marmelada d’òc”, un evento nato per il solo piacere di incontrarsi, divertirsi, ballando e suonando insieme. Una delle marmellate più sane e gustose che esistono.
Da oggi so che, almeno una volta al mese, l’anima del paesino giunge nel cuore della metropoli.

A voi il video della “Marmelada d’òc”:

Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia

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Interessato a chi sta ai margini, da sempre. Attraverso fotografie, parole e video cerco di raccontare il cambiamento: chi ce la fa, chi ha coraggio e porta avanti con decisione le proprie scelte.

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