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I pannelli che producono ricavi (in negativo) e i rifiuti che raddoppiano

Nell’ultimo mese ho raccontato le mie esperienze negative come imprenditore sociale in Italia, che mi hanno portato a gridare “Ci Avete rotto il… Paese”  e che fanno venire voglia di scappare. Ho scelto quelle più eclatanti, ma ce ne sono tante altre, che toccano tutti i punti nevralgici del nostro sistema, eccone alcune.

GSE, Gestore servizi energetici
Tribewanted Monestevole ha acquistato dei pannelli fotovoltaici del 2012 per produrre energia rinnovabile , ci siamo attaccati al GSE (Gestore servizi energetici), dove ti pagano per tutta l’energia in più che non usi e metti in rete. Doveva essere un investimento che si sarebbe ripagato in 6 anni dicevano.  Dal secondo anno però cominciamo a ricevere fatture in negativo! Dicono che l’anno prima ci hanno pagato troppo… Sarà?  Ovviamente per noi è impossibile dimostrarlo, ma ogni anno succede la stessa cosa, fatture in negativo di centinaia di euro perché l’anno prima ci hanno pagato troppo. Ma non riuscite ad organizzarvi?  Addirittura poi dal 2015 a causa  del patto di stabilità viene introdotto un reverse charge per l’iva:  l’energia prodotta e messa in rete era esente da iva, ma ora per tante persone  ce’ il rischio di ricevere pagamenti il 22% inferiori a prima…

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Io ho deciso di lasciare perdere il GSE, di non fargli più fatture, ci rimetterò qualche centinaio di euro al anno, ma non me la sento più di perdere tempo per fargli fatture negative. I miei pannelli mi ripagheranno l’investimento in 20 anni invece che in sei… Ma vi immaginate le persone che hanno investito tanti soldi nel fotovoltaico a causa di a questi incentivi che poi dall’oggi al domani sono cambiati? C’è gente che si è indebitata perché gli garantivano delle agevolazioni che poi sono state tolte!

Un altro risultato della burocrazia italiana: fino al 2010 il nostro paese era fra i primi al mondo nell’installazione del fotovoltaico, grazie alle agevolazioni, poi le hanno tolte e siamo fermi da 5 anni. Vergogna. L’energia rinnovabile deve essere sovvenzionata, invece continuano a sovvenzionare  i carburanti fossili con 7,5 miliardi di euro all’anno!  La bolletta pagata dalle famiglie italiane continua ad essere la più alta in Europa,  servono visioni all’avanguardia per l’energia e una rivoluzione politica per metterla in pratica. A Monestevole sto cercando da staccarmi dalla rete e dare un bel dito medio all’ENEL, vorrei acquistare le nuove batterie POWERWALL della TESLA, intanto però ho scelto come fornitore E’ NOSTRA,  che garantisce energie rinnovabili locali al 100%, e le bollette incredibilmente mi costano meno ora di quelle dell’Enel!  Per saperne di più leggi il documento Visione 2040 – Energia.

La TARI
I rifiuti in Italia sono una piaga. Lo sappiamo tutti, Da Roma alle terra dei fuochi in Campania, paghiamo l’Austria per venire a prendere i nostri rifiuti per poi rivenderceli come energia o fertilizzante… Imbarazzante.

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A Monestevole usiamo la regola delle tre R: ridurre i rifiuti prima di tutto, riutilizzare quello che possiamo e infine riciclare;  produciamo compost e tutti gli scarti della cucina  li diamo ai maiali; misuriamo il nostro impatto per ridurre i nostri rifiuti di anno in anno. E la bolletta dei rifiuti allora?  La cosiddetta TARI? Aumenta, ovviamente.  Da mille euro all’anno a più di 2mila euro in 5 anni! Non proprio due lire…  Gli agriturismi pagano in generale  un botto di soldi per i rifiuti, ma  il comune di Umbertide ha deciso di ridurre gli incentivi per chi abita in campagna, dunque da un anno all’altro i prezzi per i rifiuti sono raddoppiati, anche se i nostri rifiuti diminuiscono.

Paghiamo il doppio, ma il servizio continua a diminuire, un giorno su due i bidoni della spazzatura sulla nostra strada in campagna in Umbria straripano.  Una schifezza.  Insieme ad un gruppo di agriturismi della zona andiamo a lamentarci con il Comune di Umbertide, ma tanto passano la palla a chi gestisce i rifiuti , la GESENU, azienda privata, e ognuno fa rimbalzare la responsabilità all’altro…     In altri Paesi paghi solo per l’indifferenziato che produci, paghi a kilo, mentre la raccolta di plastica, carta, vetro e metallo è gratuita, per  incentivare chi ricicla.   Meglio ancora, creiamo un modello circolare a “rifiuti zero”, come tutti gli altri animali del mondo… Per saperne di più leggi il documento Visione 2040 – Cicli produttivi e rifiuti.

Articolo riproducibile citando la fonte con link al testo originale pubblicato su Italia che Cambia

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